I Coma_Cose, il duo milanese composto da Fausto Lama e California, tornano a Sanremo con “Cuoricini”, un brano che, dietro un ritmo accattivante e un’apparente leggerezza, nasconde una riflessione profonda sulle relazioni moderne e sull’impatto dei social media nella vita quotidiana. La canzone non è solo una critica alla superficialità dell’era digitale, ma anche un invito a riscoprire l’autenticità dei legami umani.
Un ritratto delle relazioni nell’era digitale
“Cuoricini” racconta la storia di una relazione in crisi, soffocata dalla distanza emotiva e dall’influenza dei social network. I “cuoricini” del titolo rappresentano simbolicamente i “like”, quelle piccole notifiche che ormai regolano il nostro bisogno di approvazione. Nel contesto della canzone, diventano il fulcro di una relazione sempre più superficiale e alienante, dove i sentimenti reali vengono messi in secondo piano rispetto all’apparenza online.
Il testo evidenzia come i social media possano creare un senso di vuoto emotivo, trasformando le relazioni in interazioni fredde e meccaniche. È una critica sottile ma incisiva a una società che sembra ossessionata dalla ricerca costante di validazione attraverso uno schermo, a discapito delle connessioni autentiche.
Il messaggio nel ritornello
“Ma tu volevi solo cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini”
Il ritornello è il cuore del brano: ripetitivo e quasi ossessivo, riflette la monotonia e la vacuità dell’attenzione rivolta ai social media. I “cuoricini” diventano un simbolo della superficialità che domina le interazioni moderne. La frase successiva – “Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto” – è particolarmente significativa: i social media non solo riducono l’autenticità delle emozioni, ma eliminano anche la possibilità di vivere esperienze reali, con tutti i loro errori e imperfezioni.
“Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini”
Questa immagine forte descrive lo sguardo del partner come qualcosa di freddo e distante, capace di “uccidere” i sentimenti autentici. La frase finale del ritornello – “Persino sotto alla notizia ‘crolla il mondo’” – sottolinea l’assurdità della situazione: anche davanti a eventi importanti o tragici (come il crollo del mondo), l’attenzione rimane focalizzata sui like.
Il messaggio principale: una critica alla superficialità moderna
Il messaggio principale di “Cuoricini” è chiaro: i social media stanno cambiando profondamente il modo in cui ci relazioniamo con gli altri. La canzone denuncia la tendenza a dare più importanza all’apparenza (rappresentata dai “cuoricini”) che ai sentimenti autentici. Questo porta a relazioni sempre più superficiali e distaccate, dove manca lo spazio per sbagliare, crescere ed essere realmente vulnerabili.
I Coma_Cose invitano gli ascoltatori a riflettere su quanto i social media influenzino le loro vite personali. È un invito a riscoprire l’autenticità nelle relazioni umane e a mettere da parte gli schermi per vivere esperienze reali.
Conclusione: perché “Cuoricini” ci riguarda tutti
Con “Cuoricini”, i Coma_Cose offrono uno spaccato sincero e pungente della società contemporanea. Il brano parla non solo alle coppie in crisi, ma a chiunque si senta intrappolato nella superficialità dell’era digitale. È una canzone che invita a rallentare, a guardarsi negli occhi invece che nello schermo dello smartphone, e a riscoprire la bellezza delle emozioni autentiche.
In un mondo in cui i “cuoricini” sembrano dominare tutto – dalle relazioni personali alle notizie globali – questa canzone ci ricorda che c’è ancora spazio per l’umanità vera… se solo siamo disposti a cercarla.
Noi di DaliVibes attraverso i messaggi significativi delle grafiche che produciamo abbiamo l’intento di far uscire ciò che abbiamo dentro all’esterno, portandolo in giro nel quotidiano invece che farlo rimanere chiuso dentro di noi o su uno schermo.
Facci sapere nei commenti cosa pensi di questo brano e se sei d’accordo con il messaggio che lancia.
Seguici sui social per non perdere i nostri articoli e le novità del sito e dello shop.
COME DENTRO COSI’ FUORI.


Lascia un commento